
L’orologio solare dei romani
Mentre mi godo gli ultimi scampoli di caldo al mare di un’estate oramai finita, oggi 28 gradi e vedendo calare il sole in questa acqua limpida ed ancora calda, penso al tempo.
Alice: «Per quanto tempo è per sempre?
Bianconiglio: «A volte, solo un secondo.
Scandire il tempo è sempre stato per l’uomo fondamentale, così anche nella città eterna, ovunque ti giri vedi orologi e meridiane.
Questo mio pensiero mi porta ad una semplice domanda. Ma qual’ era quello che dava il via a tutti gli orologi a Roma. In altre parole qual’ era il riferimento per tutti i “conta tempo”?

La Meridiana di Santa Maria degli Angeli a Roma
In effetti la cosa che teniamo di più tutti noi è avere tempo, come il Bianconiglio in Alice nel paese delle meraviglie.
A Roma, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, la grandiosa basilica costruita nelle Terme di Diocleziano su progetto di Michelangelo e poi di Vanvitelli, di fronte alla tomba del Maresciallo Diaz, sul pavimento della crociera si trova una Meridiana o Linea Clementina.
Costruita all’inizio del 1700 dal canonico, matematico, storico, archeologo e astronomo Francesco Bianchini, su incarico del papa Albani cioè Clemente XI, allo scopo di verificare ulteriormente la validità della Riforma Gregoriana al Calendario di Giulio Cesare. Anche ai fini della determinazione della data della Pasqua nella migliore concordanza possibile con i moti del Sole e della Luna e con le regole date dai Padri del Concilio di Nicea.
Tale riforma si era resa necessaria per eliminare l’anticipo dell’equinozio di primavera che nel XVI secolo ammontava a dieci giorni. Nel 1582 ad ottobre in seguito alla riforma furono soppressi dieci giorni.

Fino al 1846 è stato l’orologio solare dei romani.
La Meridiana avrebbe sempre precisato l’Equinozio di Primavera, come continua e continuerà a fare nei secoli in buona armonia con gli strumenti moderni, dando visibile certezza alla determinazione della data della Pasqua.
Un’opera notevole sia per valore estetico sia in termini di qualità tecnica, e, come recita l’epigrafe collocata in basilica, essa «[…] servì a regolare gli orologi di Roma fino al 1846 quando il cannone cominciò ad annunciare il mezzodì».
L’importanza dell’equinozio di primavera, fissato al 21 marzo dal Concilio di Nicea del 325, per la Chiesa cattolica è legato alla determinazione della data della Pasqua.





La meridiana
La Meridiana è una linea di bronzo di circa 45 m incastonata in una fascia di marmo. Ricalca un breve tratto di uno degli infiniti meridiani che uniscono idealmente i poli Nord e Sud.
A destra della linea sono rappresentati con intarsi marmorei i segni zodiacali delle costellazioni estive e autunnali; a sinistra quelli delle costellazioni invernali e primaverili.
La luce del Sole penetra per il foro al centro dello stemma araldico di papa Clemente XI posto a 23,34 m di altezza e durante l’anno, al mezzogiorno solare, percorre tutta la linea partendo dal Cancro (solstizio d’estate) per arrivare al Capricorno (solstizio d’inverno) per poi tornare indietro.
il diametro originario del foro gnomonico convertito nel sistema metrico decimale è approssimativamente due centimetri, cioè pari alla millesima parte della sua altezza dal pavimento (20,34 metri), così come previsto dalla prassi costruttiva dell’epoca.
A differenza di orologi solari orizzontali o verticali in cui è presente un asse gnomonico opportunamente orientato rispetto all’asse terrestre (parallelamente o perpendicolarmente a esso), i tipi a camera oscura proiettano non un’ombra ma una macchia solare ellittica (nel caso della Linea Clementina, il semiasse maggiore può superare i 110 centimetri al solstizio d’inverno). Il contesto ideale è pertanto un ambiente chiuso e poco illuminato.


Solstizi ed equinozi
In un anno ogni punto della Meridiana è illuminato due volte. In questo percorso la macchia solare ellittica non è sempre uguale ma varia, nel suo asse maggiore, dai 21 cm al Solstizio estivo ai 111 cm di quello invernale, passando per i 34 cm dei due equinozi.
La meridiana permette anche di evidenziare fenomeni che avvengono nell’arco dei secoli come la variazione dell’obliquità dell’Eclittica, cioè la variazione dell’angolo tra il piano nel quale apparentemente si muove il Sole e l’Equatore celeste, proiezione dell’Equatore terrestre sulla volta celeste.
Tale angolo ha una variazione periodica fra 22°06’ e 24°30’ in circa 41 mila anni. Ciò significa che la distanza fra la macchia di luce nel Solstizio d’estate e quella nel Solstizio d’inverno non è costante. Grazie alla Meridiana è stato possibile evidenziare che in tre secoli c’è stato un accorciamento del percorso del Sole di circa 10 cm.

Una targa posizionata nella Basilica
Ricorda che fino al 1846, quando è stato deciso di introdurre l’uso del cannone del Gianicolo per annunciare il mezzodì, la Meridiana è stata l’orologio solare di Roma: serviva a regolare gli orologi della città.
Il tempo e l’usura dei marmi sotto il calpestio secolare dei fedeli hanno reso necessario un intervento di restauro; a Pasqua del Grande Giubileo del 2000 la Meridiana è tornata al suo originale splendore.
Uscita dalla Chiesa,vi aspetto per un’altro giro in questa città dalle mille storie

