“Tu non vedrai cosa al mondo più grande di Roma”
Il carme fu scritto da Orazio nel 17 a.C. con l’intento di celebrare la grandezza del regno dell’Imperatore Augusto e lo straordinario potere che Roma, all’epoca, vantava sul resto del mondo.

Anfiteatro Flavio il più grande dell’antica Roma.
Con questo carme in testa e con grande entusiasmo ho partecipato ad una visita guidata per vedere l’Anfiteatro Flavio. Pur essendo cresciuta in questa città e da bambina ci si entrava senza biglietto, l’ho sempre visto come punto di riferimento per orientarmi in città. In effetti mi sono resa conto che non lo conosco così bene come pensavo e con Barbara ho potuto apprezzare la grandezza di quest’opera unica al mondo ed ammirata da tutti.


l’Anfiteatro Flavio conosciuto come Colosseo non perché fosse il più grande, ma per la presenza nelle sue immediate vicinanze della colossale statua di Nerone alta più di 40 metri, a pensare che l’altezza del Colosseo è 52 metri!
Edificato in soli 8 anni dal 72 all’80 d.c. da Vespasiano e dal figlio Tito della dinastia Flavia. E non fu l’unico ad essere costruito ma altri 200 in tutto l’Impero di allora. La cosa incredibile che hanno creato i Romani un design completamente nuovo. Tanto che Anfiteatro significa in greco “doppio (anfi in greco) teatro”. Combinando la forma di due teatri semicircolari hanno inventato l’anfiteatro.

Il Colosseo poteva contenere probabilmente 70.000 spettatori che entravano con la “tessera” un biglietto numerato corrispondente ad uno dei 76 archi numerati al piano terreno. Non abbiamo inventato nulla, è come oggi quando andiamo allo stadio!
Il biglietto era gratuito, ovvero donato agli spettatori dall’imperatore. Tutti gli spettacoli dell’antica Roma facevano parte del programma politico dei governanti dell’età repubblicana prima e soprattutto degli imperatori dopo.
Un sistema di corruzione e mazzette così invalso nell’antica Roma. Per un giorno, dalla mattina al tramonto, gli spettatori del Colosseo erano distratti dai problemi e apprezzavano la generosità dell’imperatore.


Insomma il principio del “panem et circenses” che tutti ricordiamo.
Al mattino si svolgevano le cacce: combattimenti tra uomini addestrati ad uccidere animali esotici e domestici chiamati in latino venatores, cacciatori appunto. Non c’era speranza di salvezza per gli animali, purtroppo. Si racconta che solo per l’inaugurazione del monumento svoltasi nell’anno 80 d.c. sotto l’imperatore Tito nell’arco di 100 giorni di giochi ne morirono 9.000!


Gallerie piani superiori del Colosseo
I giochi con i gladiatori si svolgevano nel pomeriggio
Se avete visto il film il Gladiatore dimenticate il combattimento tra Russell Crowe e la tigre.
Il cuore di Roma non è il marmo del Senato, ma la sabbia del Colosseo.
Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe) in Ridley Scott, Il gladiatore, 2000
I gladiatori non combattevano contro gli animali, ma contro altri gladiatori in un gruppo o in coppia.

Il vero motore del Colosseo si trovava nei corridoi al di sotto del tavolato ligneo dell’arena, dove si trovavano 60 ascensori. Sul tavolato c’erano 60 botole corrispondenti agli ascensori, dai quali uscivano animali, gladiatori e anche materiali per scenografie. Centinaia di uomini nei corridoi muovevano gli argani dei montacarichi per sollevare il tutto. Un sistema veramente tecnologico.
Sappiamo che una volta dalle botole uscirono contemporaneamente 100 leoni! I romani sono stati i primi a decimare i leoni quasi ad estinguerli per sempre. Tra gli animali esotici c’erano non solo leoni ma, tigri, elefanti, coccodrilli, rinoceronti dall’India e orsi dalla Scozia.
Gli spettatori all’interno avevano un buon livello di comfort: c’erano bagni, fontanelle con acqua potabile si poteva affittare un cuscino per sedere più comodamente sui sedili di marmo, comprare cibo e persino cucinare con un fornelletto, come ci dimostrano i materiali trovati nell’antica rete fognaria del Colosseo circa 40 anni fa e oggi esposti all’interno.



È possibile visitare il Colosseo con un biglietto ordinario che consente di visitare il piano terreno e salire al secolo livello. Acquistando biglietti speciali si possono visitare i sotterranei o camminare su una parte dell’arena ricostruita circa 25 anni fa.
Un’esperienza veramente unica è l’ascensore panoramico aperto di recente che consente di raggiungere l’attico del monumento ad un’altezza di 40 Mt dal quale si gode un panorama mozzafiato sul monumento stesso e la città!!
Che dire vi ho incuriosito? Vi posso dire che da romana sono rimasta sbalordita di così tanta bellezza e soprattutto di conoscere meglio la vita dei nostri avi che ci hanno lasciato quello che oggi conosciamo. Ringrazio Barbara Neroni per avermi fatto conoscere un monumento che per tanti anni fu solo uno spartitraffico per la circolazione, ed oggi è ammirato ed amato in tutto il mondo.
Vi aspetto al prossimo giro
