
Ci sono diverse chiese mariane Santa Maria Antiqua è un esempio, il più piccolo santuario mariano di Roma è dedicato alla Madonna dell’Archetto.
È situato in via s. Marcello, alle spalle della chiesa intitolata a questo intrepido e valoroso pontefice, che sedette sulla Cattedra di Pietro per soli sette mesi, nell’anno 309, e fu martirizzato sotto Massenzio.
L’immagine della Vergine, posta sul minuscolo altare, fu dapprima appellata “Mater misericordiae” e poi “Causa nostrae laetitiae”: venne dipinta ad olio su pietra nel 1690 da Domenico Muratori, su incarico della marchesa Mellini.
Per il lavoro l’artista si ispirò ad una analoga pittura conservata nello scomparso monastero delle suore cappuccine in via Depretis.
Era in origine una delle tante edicole poste agli angoli delle strade e non solo a Roma.
Nel luglio del 1796 accadde un fatto straordinario: l’immagine mosse le pupille dando inizio ad una serie di altrettanti prodigi che furono registrati nello stesso periodo su altre immagini mariane. Così moltissima gente accorse presso la piccola chiesa.

Nel 1851 il vicolo dov’era l’edicola fu chiuso e trasformato in una devota cappellina, costruita su progetto dell’architetto Vespignani, che lo considerò sempre il suo capolavoro. Il 31 maggio dello stesso anno con la presenza delle autorità civili e religiose il santuario fu inaugurato.
Dopo il 1870 ci fu un lungo periodo di abbandono che si concluse nel settembre del 1918 con l’affidamento del santuario alla Primaria Associazione Cattolica Promotrice di Buone Opere in Roma.
Articolo di Pierluigi Sabatini e di Sabrina Rinaldi.
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