
Il Gianicolo è un posto molto amato dai romani, anche io ho dei bellissimi ricordi. Poco tempo fa sono stata a passeggiare sul viale del Gianicolo, amante del mare e dei fari, il mio sguardo è caduto sul faro, oramai perso nella memoria storica, molti non ci fanno più caso.
A pensare che La balconata del Faro era utilizzata fino a qualche tempo fa dai familiari dei detenuti, in linea d’aria è molto vicina al carcere di Regina Coeli, per comunicare con i loro parenti. Vietata la comunicazione ma tollerata dalle forze dell’ordine, purché i messaggi riguardassero notizie importanti e urgenti.
“Il Faro del Gianicolo fu costruito dall’architetto Manfredo Manfredi, autore del sepolcro al Pantheon per Vittorio Emanuele II e collaboratore nella realizzazione dell’ Altare della Patria. Inizialmente la lanterna del Faro del Gianicolo era in funzione tutte le notti illuminando col fascio tricolore i tetti della città, adesso viene accesa in alcune occasioni come ricorrenze nazionali.”- cit. Pro Loco di Roma
E’ stato collocato qui non solo per l’altura, ma anche per un significato simbolico, teatro degli scontri per la difesa della Repubblica romana del 1849. La sua forma si rifà all’arte classica, realizzato in pietra bianca di Botticino, è alto 20 metri. Su il capitello vi è una dedica: “A ROMA CAPITALE GLI ITALIANI D’ARGENTINA MCMXI.”
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