
Un esempio di dimora d’epoca tardo rinascimentale tra le più importanti d’Europa, da appuntare come visita, è Palazzo Farnese di Caprarola, nei pressi di Viterbo, voluto dalla Famiglia Farnese. Alessandro Farnese, futuro Paolo III, chiamò alle sue dipendenze uno dei massimi esponenti del manierismo
che aveva lavorato anche nella Reggia di Fontainebleau in Francia, Jacopo Barozzi da Vignola.

Questo capolavoro architettonico su disegno del Vignola, più esclusivo del Palazzo Farnese di Roma, aprì i cantieri nel 1559. Fondato su un basamento fortificato pentagonale, ideato da Peruzzi e realizzato da Antonio da Sangallo, il progetto del Barozzi ne sfrutta l’articolazione dei bastioni, per ricavarvi delle terrazze incentrate su raccordi a rampe ancora una volta ellittiche. Le scale della servitù ricavate negli spessori dei muri, in modo che in potessero comunicare con gli ambienti dove si svolgeva la vita del cardinale.

La complessa struttura architettonica di Palazzo Farnese, i mirabili affreschi, le false immagini di porte, finestre, tende, marmi e statue, creano in un susseguirsi di giochi visivi al punto da confondere il visitatore.

Vi lavorarono i pittori più importanti, gli architetti più illustri, il meglio del meglio che a quei tempi si potesse avere nello studio di una grande pianificazione urbanistica, che vide appunto, non solo la realizzazione del Palazzo, ma anche la ricostruzione del nucleo urbano in funzione di esso.

Da sottolineare la Scala Regia, che fu il massimo estro del Vignola, la stanza delle Carte Geografiche o del Mappamondo, affrescata da Giovanni Antonio da Varese, probabilmente con la collaborazione di Raffaellino da Reggio e Giovanni De Vecchi, non ultimo, l’originale rappresentazione dello Zodiaco nella volta del soffitto, di cui è sconosciuto l’autore.
By Sabrina Rinaldi























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