MUSEO CENTRALE MONTEMARTINI

La storia della Centrale Montemartini, come sede espositiva delle opere di arte

antica dei Musei Capitolini, comincia nel 1995.

Nascita della collezione: in occasione del rientro di una parte delle sculture in Campidoglio nel 2005, è stato confermato come sede permanente delle collezioni di più recente acquisizione dei Musei Capitolini. Da allora il museo è sede distaccata dei Musei Capitolini.

Tutto l’allestimento è caratterizzato dall’intreccio di immagini di archeologia classica e di archeologia industriale, con i macchinari della centrale che fanno da sfondo alle sculture o viceversa.

Due mondi diametralmente opposti, l’archeologia e l’archeologia industriale, furono per la prima volta accostati tramite un allestimento coraggioso, nel quale lo spazio fu organizzato in modo che gli oggetti preesistenti e ciò che si voleva mostrare rimanessero integri e non si snaturassero a vicenda.

L’Acea realizzò la trasformazione della sede in Museo, adeguando gli spazi alla nuova destinazione d’uso individuata e restaurando le macchine, mentre i Musei Capitolini curano la mostra archeologica. I due diversi interventi furono realizzati contemporaneamente in piena sintonia.

Opere:

Nell’ampio corridoio dell’Atrio sono schierate sui due lati alte bombole ad aria compressa, utilizzate per l’avviamento dei motori Diesel della sovrastante Sala Macchine.

Roma repubblicana con opere inerenti sulla sfera religiosa e funeraria, sull’introduzione del lusso nella sfera privata e sulla ritrattistica (nella “sala Colonne”);

Le tre vetture del treno di Pio IX (nella “sala Caldaie 2”);

Il centro monumentale di Roma, comprendete reperti rinvenuti nell’area del circo Flaminio, nel Tempio di Apollo Sosiano, nel Campidoglio, nell’area sacra di largo Argentina e nel Teatro di Pompeo (nella “sala Macchine”);

I giardini, le residenze imperiali e le domus, come horti dell’Esquilino, horti Sallustiani, horti Spei Veteris a Porta Maggiore e parte del mosaico di Santa Bibiana (nella “sala Caldaie”).

Nella sala troviamo la bellissima statua di Marsia scoperta nel 2009 nel Parco delle Vignacce, villa di un ricco senatore.

In sintesi un gioco di contrasto tra le “Macchine e gli dei”, che divenne il titolo della mostra nell’ottobre del 1997. L’interesse del pubblico e degli addetti ai lavori, attratti dall’accostamento ardito sperimentato nella mostra, consolidò la validità del nuovo spazio espositivo, tanto che da esperimento temporaneo si passò nel 2001 alla creazione di una sede permanete: il Museo della Centrale Montemartini.

Nel novembre del 2016, a seguito di alcuni lavori di ristrutturazione, il museo è stato ampliato con l’apertura di una nuova sala, dove sono esposte le famose carrozze del Treno di Pio IX. Nel 2017 l’Acea ha provveduto al restauro dello scalone monumentale della facciata.

Il museo stesso è inserito all’interno di un ampio progetto di riqualificazione della zona di Ostiense Marconi, che prevede la riconversione in un polo culturale dell’area industrializzata più antica di Roma (comprendente, oltre alla centrale elettrica Montemartini, il Mattatoio, il Gazometro, strutture portuali, l’ex Mira Lanza e gli ex Mercati Generali) con il definitivo assetto delle sedi universitarie di Roma Tre e la realizzazione della Città della Scienza.

By Martina Barone


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