Il 2 febbraio è la festa della “Candelora”. Da diversi secoli fa parte dei riti della Chiesa, ricorda la presentazione di Gesù al tempio e la purificazione di Maria santissima.
Si tratta di una ricorrenza tradizionale che introduce in anticipo le suggestive cerimonie della quaresima.

Nelle chiese, ma specialmente nelle parrocchie si benedicono e si consegnano ai fedeli piccoli ceri che si conservano davanti alle immagini sacre in casa.
La festa si richiama a riti pagani antichissimi, quando i primi popoli romani che abitavano il colle Palatino, pastori e contadini, rendevano sacrifici a Fauno Luperco e in suo onore accendevano piccoli fuochi nei campi, a simboleggiare la purificazione della terra.
Papa san Gelasio I nel 492 abolì tali usanze istituendo la festa della “Candelora”.
Il significato cristiano prevalse, ancora una volta, su quello pagano. Rimase ferma la data del rito, ma alla divinità del Luperco subentrò la dolcissima figura della Vergine. I fuochi furono accesi non per onorare numi sconosciuti, ma per una Donna che fu tra noi e che ebbe compagni nella vita i primi seguaci di suo Figlio Gesù.
Piersab
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