
In questa giornata di inizio settembre, mi ritrovo con amici a passeggiare in una splendida Orvieto. Con le sue strette viuzze, mi perdo tra i profumi e i colori che solo i piccoli centri storici riescono a restituirti.

In un’alternanza di emozioni, ricordi e colpi d’occhio, mi sembra di camminare in un centro della Provenza francese, piuttosto che in un paese Basco.

Girando per i vicoli, mi soffermo ad ammirare la Torre del Maurizio ed il suo mirabile orologio meccanico, posto alla sommità dell’edificio medievale.
La storia di questo manufatto bronzeo è strettamente legata alla costruzione del Duomo, monumento di interesse universale che si staglia con le sue guglie, in prossimità della Torre.

Non sapevo che l’orologio non era solo il guizzo ornamentale della “Torre del Maurizio” ma la sua funzione era quella di scandire le ore di lavoro delle maestranze deputate alla realizzazione della Cattedrale dedicata all’Assunta.
E questo fa pensare a uno strumento di oblitarezione cartellino ” ante litteram” che ritroviamo nei nostri moderni uffici o fabbriche.