
Non tutti sanno che nel 2001 è stato ritrovato, nell’antiguo convento della Basilica di San Sebastiano fuori le Mura sulla via Appia, l’ultimo capolavoro del Bernini.
Passando per la strada delle catacombe di San Callisto, puoi raggiungere la basilica evitando così il traffico.
Una prima chiesa fu costruita nel IV secolo sul sito delle catacombe di San Sebastiano e fu successivamente ricostruita da papa Nicola I, ma la visione attuale dell’edificio si deve al cardinale Scipione Borghese (1576-1680), la facciata risale al XVIII.
Nel 2001 all’entrata del convento di San Sebastiano, in una piccola nicchia, alcuni storici dell’arte hanno identificato un’opera scomparsa del Bernini, una statua cercata a lungo, a partire dal 1972. È un busto di marmo Il Salvator Mundi. Collocato ora accanto alla cappella delle reliquie, la finezza della scultura marmorea, il movimento della mano, provano che l’opera sia del Bernini.
Nella biografia dedicata al padre nel 1680, Pier Filippo racconta che “lavorò il marmo fino all’ottantaquattresimo anno e terminò con un Salvatore fatto per devozione.”

Vi sono anche altre reliquie di grande valore, quale la pietra con l’impronta del piede di Cristo, durante l’apparizione a San Pietro avvenuta lungo la via Appia mentre questi fuggiva da Roma per le persecuzioni. Questo incontro avrebbe convinto Pietro a tornare indietro per affrontare il martirio a Roma.
Aperta tutti i giorni dalle 8:00 alle 19:00.
Via Appia Antica 136
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6 risposte a "L’ultimo capolavoro del Bernini Il Salvator Mundi."