di Sabrina Rinaldi
Semmai c’è stata tra Bernini e Borromini rivalità, questa è stata toccata con i lavori al Palazzo di Propaganda Fide. Una chiesa a pianta ovale realizzata da Bernini nel 1644, che dopo solo tre anni, viene abbattuta per fare spazio ad una nuova chiesa, più grande, progettata da Borromini. Il tutto sotto gli occhi dello stesso Bernini che abitava proprio di fronte. Oltre a realizzare la Cappella, il Borromini si impegna a progettare il prospetto dell’edificio, che affaccia sul palazzo Bernini. La facciata è ondulata in una successione di rientranze e sporgenze. Questa idea la ritroviamo, anche se solo accennata, nella facciata dell’Oratorio dei Filippini.
Leggenda vuole che nel progetto originale proprio di fronte le stanze di Bernini le finestre del palazzo di Propaganda fossero decorate da orecchie d’asino. Molte sono le voci che girano a torno i due protagonisti e ai loro rapporti tesi, ma non ci sono dubbi sulla genialità con cui Borromini risolve il volume della cappella dei Re Magi.
La Cappella, un semplice parallelepipedo, nel quale l’architetto ha cancellato tutti gli spigoli smussando gli angoli e trasformando il soffitto in una volta ribassata. Esso, esalta la verticalità dello spazio rendendolo più maestoso allungando le paraste dei muri fino al soffitto dove si trasformano in fasce continue che attraversano l’intera superficie. Questo gioco elegante tra bianco e beige e i rilievi, creano degli intrecci che ricordano i fluidi lacunari. È una soluzione che spesso accade in Borromini mai vista prima: crea l’illusione di un volume più grande e allo stesso tempo armonico.
Ironia della sorte, alcuni dei dipinti realizzati per la cappella di Bernini, sono stati ricollocati qui. In particolare l’Adorazione dei Magi di Giacinto Gimignani legata alla dedicazione della cappella. I Re Magi sono stati scelti perché sono i primi protagonisti di una missione di annuncio della verità cristiana. La Chiesa vuole sottolineare il valore della notizia da loro diffusa nel mondo dopo il loro rientro in patria. Lo stesso scopo ha la Congregazione di Propaganda Fide, potente istituzione missionaria, che già nel 600 possedeva una tipografia poliglotta in grado di pubblicare libri in qualsiasi lingua e con qualsiasi carattere.
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12 risposte a "Dove Borromini sfidò apertamente Bernini. La Cappella dei Re Magi"