Che bello passeggiare per Roma con le mie zie, per il compleanno di mia madre. Per l’occasione, le ho portate a fare una bellissima passeggiata all’aranciera di Villa Borghese a vedere un museo poco conosciuto ai molti, quello di Carlo Bilotti.
Nota nel Settecento come Casino dei giuochi d’Acqua, l’Aranciera di Villa Borghese, luogo in cui venivano ricoverati gli agrumi durante l’inverno,
diviene oggi uno spazio culturale grazie alla trasformazione in Museo, con l’aiuto del grande magnate Carlo Bilotti.
“Le sole cose che restano dopo la nostra morte, sono quelle che doniamo alla collettività, poichè le generazioni future sono la continuazione della nostra vita.”
Carlo Bilotti
In questa bella e significativa frase si riassume la vita di un grande mecenate, illuminato ed amante dell’arte.
Grazie alla sua lungimiranza che oggi sia a Cosenza, città natale, che a Roma si possono osservare le sue meravigliose donazioni.
“Imprenditore internazionale nel campo della cosmetica e da sempre appassionato collezionista d’arte, Carlo Bilotti proviene da una nobile famiglia meridionale. Dopo aver completato gli studi giuridici a Napoli e Palermo, inizia la sua prima esperienza lavorativa nelle cartiere e nelle altre industrie dei genitori Mario e Edvige Miceli dei baroni di Serradileo. Nel 1963 è a New York per frequentare i corsi della Columbia University e nel 1968 sposa Margaret Embury Schultz. Nominato vicepresidente per l’Europa della multinazionale Shulton, si trasferisce a Parigi. Nel 1973 a New York diventa presidente della Jacqueline Cochran, produttrice di profumi delle più note case cosmetiche europee come Nina Ricci, Carven e Pierre Cardin.”
Negli ultimi anni Carlo Bilotti ha sentito l’esigenza di rendere fruibile al pubblico la propria collezione e ha realizzato diversi progetti di mecenatismo nelle città di Cosenza, città natale, e di Roma.
Ha trascorso gli ultimi decenni con la moglie ed i figli adottivi Eric e Megan, tra Palm Beach, New York e Roma. Carlo Bilotti è scomparso all’età di 72 anni, il 17 novembre 2006.
A testimonianza della sua vicenda personale e culturale, sono esposti nel museo due ritratti. Il primo, Tina e Lisa Bilotti, del 1981 è di Andy Warhol. Si tratta di una raffinata elaborazione foto-pittorica rarissima per il maestro della Pop Art in quanto ritrae in una singola tela persone diverse: Tina, moglie di Carlo, e la figlia Lisa (scomparsa prematuramente nel 1989). Nelle collezioni pubbliche romane è presente solamente un’altra opera dell’artista americano. Il secondo, Carlo con Dubuffet sullo sfondo, è un dipinto a rilievo del 1994 di Larry Rivers che fu tra i primi in America a creare ritratti in chiave dissacratoria.
Ha donato al Comune di Roma un consistente nucleo di dipinti e sculture che potete ammirare: di Giorgio de Chirico, opere di Rivers, Worhol, Rotella, Severini e Manzù.
È uno dei tanti bellissimi Musei di valore a Roma, collocato di fronte la Casina del Lago in una meravigliosa Villa Borghese, l’accesso è libero.
Museo Carlo Bilotti.
Alla vostra cortese attenzione.distinti saluti.scarpellino gennaro.
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Ringrazio Sabrina Rinaldi
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