
Bella come non mai!! Guardo la foto di Rosanna Marin che ha postato su facebook. Così imponente, così vera, anche se non è più dorata rimane sempre di una bellezza disarmante!! Parlo del Marco Aurelio, la statua posta davanti al Campidoglio. Fu l’unica statua equestre giunta a noi dall’antichità, in bronzo dorato costruita fra il 164 e il 166 dopo Cristo, e pare che in origine avesse ai suoi piedi una figura di barbaro che veniva calpestato dal cavallo.
Salvata dalla distruzione al Foro venne trasferita in Laterano a rappresentare Costantino. In realtà il cavaliere è Marco Aurelio, imperatore e filosofo, anche se sbagliarono l’attribuzione non diedero importanza all’errore; infatti in quel periodo medievale la voglia di reciclare e attribuire valori a oggetti antichi era di comune uso. Incarnava simbolicamente l’immagine del mondo antico che si era piegato alle novità religiose provenienti da Oriente. Doveva essere nell’immaginario comune, Costantino il Grande (Flavio Valerio Aurelio Costantino) colui che riformò e favorì la diffusione del cristianesimo attraverso la promulgazione dell’Editto di Milano sulla libertà religiosa. Pur considerato santo e pari ad un apostolo ma non è mai comparso nel catalogo ufficiale dei santi riconosciuti dalla Chiesa Cattolica.

Durante tutto il medioevo, esso giacque nei pressi della basilica di S. Giovanni in Laterano, il pontefice Sisto IV lo fece sistemare sulla piazza di S. Giovanni e il Papa Paolo III nel 1538 incaricò Michelangelo di innalzarlo al centro della piazza del Campidoglio su un basamento disegnato dallo stesso artista e recante gli stemmi del pontefice e del popolo romano.
La sistemarono lì a raccontare la sua storia ai posteri, nel nuovo “cuore” dell’Urbe e a vigilare su elezioni papali e feste di popolo. Il piedistallo è formato da un blocco di marmo proveniente da un architrave del Foro Traiano o dal Tempio di Castore al Foro Romano; la statua con qualche esagerazione nel gonfiore delle forme del cavallo fu costruita per essere vista da un’altezza maggiore.
Attualmente l’originale si trova nei Musei Capitolini, mentre sulla piazza del Campidoglio c’è una copia.
Nel mondo delle leggende si tramanda questa: quando la statua diventerà tutta d’oro e la civetta canterà, allora sarà la fine di Roma e del mondo.
Nell’Urbe era solito tirare in ballo l’Armageddon ( la battaglia decisiva tra il bene e il male), lo si faceva abitualmente il 24 giugno in occasione della festa di san Giovanni, quando si celebrava facendo bene attenzione a non strillare troppo per non svegliare Er Nocchilia, la bestia mostruosa portatrice dell’Apocalisse temporaneamente addormentata sotto la Scala Santa.
A questa tradizione si aggiunse poi anche la statua di Marco Aurelio. Non si sa quando sia cominciata a circolare questa diceria sulla “civetta” che altro non è che il ciuffo del cavallo. Ma una cosa è certa, qualsiasi cosa nel bene e nel male aveva inizio dal Campidoglio. Anche Belli ci fece un sonetto infatti scrisse: «E si ttu gguardi er culo der cavallo / e la faccia dell’omo, quarche innizzio / già vederai de scappà ffora er giallo. / Quanno è poi tutta d’oro, addio Donizzio: / se va a ffà fotte puro er piedistallo, / ché amanca poco ar giorno der giudizzio».
Sabrina Rinaldi e Pierluigi Sabatini
Servizi per la Tutela dei Beni Culturali. Percorsi Culturali per coloro che amano l’Arte.
Il Blog è dedicato agli interessati di Arte, di Restauro, di Enogastronomia del territorio e di percorsi Paesaggistici Culturali.
Tutti coloro che desiderano che venga pubblicato un loro articolo sul Esploraromablog.com possono contattare la redazione tramite mail: esploraromablog@gmail.com
4 risposte a "Il Marco Aurelio al Campidoglio."