Natale di Roma tra storia e leggenda

Manifestazione Natale di Roma Foto di Sabrina Rinaldi

Tra le tante frasi che spesso vengono utilizzate per omaggiare la ricorrenza della nascita di Roma quella di Orazio è la più significativa:

“O olmo sole tu non vedrai cosa al mondo più grande di Roma”

Quinto Orazio Flacco

La frase in realtà è stata estrapolata da un testo ben più ampio, il Carmen Saeculare composto dal poeta latino Quinto Orazio Flacco. Scritto da Orazio nel 17 a.C. E cantato il 3 giugno del 17 a.C. sul colle Palatino e, in seguito, sul Campidoglio da un coro di ventisette fanciulle e ventisette fanciulli nel corso dei Ludi saeculares con l’intento di celebrare la grandezza del regno dell’Imperatore Augusto e lo straordinario potere che Roma, all’epoca, vantava sul resto del mondo.
Si tratta di un inno in diciannove strofi saffiche scritte da Orazio su commissione di Ottaviano Augusto.

Natale di Roma tra storia e leggenda

Secondo la leggenda,

si narra che Romolo avrebbe fondato la città di Roma il 21 aprile del 753 a.C. Da qui il Natale di Roma, anticamente detto Dies Romana,  una festività legata alla fondazione della città di Roma. È in questa data che si fa iniziare la storia della città, e infatti ogni anno in questo stesso giorno si festeggia, attraverso eventi e celebrazioni nella capitale, in cui non mancano spettacoli e sfilate in costume.

Da questa data in poi derivava la cronologia romana, definita infatti con la locuzione latina Ab Urbe condita, ovvero “dalla fondazione della Città”, che contava gli anni a partire da tale presunta fondazione.

L’Imperatore Claudio fu il primo a far celebrare l’anniversario di Roma nel ’47, ottocento anni dopo la presunta data della fondazione. Questa data acquisì un valore pregno di significato, soprattutto per la funzione di propaganda imperiale.

Nella fondazione della Città Eterna si mischiano storia e leggenda.

L’individuazione di questa data si deve al letterato romano vissuto tra il II e il I secolo a.C Marco Terenzio Varrone, che si basò sui calcoli del suo amico Lucio Taruzio Firmano sugli annali repubblicani.

Leggenda narra che Enea, eroe omerico, dopo essere scampato alla guerra di Troia, fondò la città di Albalonga, e sempre secondo quando racconta Tito Livio, i suoi discendenti regnarono per otto secoli. La dinastia terminò con i fratelli Numitore ed Amulio.

Il re Numitore mise al mondo una figlia, Rea Silvia, che congiungendosi col dio Marte mise al mondo due gemelli, Romolo e Remo. Questi scamparono alla persecuzione del perfido Amulio, che aveva usurpato il trono.

Si narra che furono allevati da una lupa e dal pastore Faustolo, e una volta diventati adulti uccisero Amulio e restituirono il trono al nonno.

I gemelli decisero di formare una nuova città, ma mentre Romolo ne tracciava i confini, Remo lo sfidò e venne ucciso. Morto Romolo, secondo la tradizione regnarono sette re, furono di più ma ricordati in realtà solo i più importanti. A Romolo successe Numa Pompilio, a cui viene attribuita la riforma del calendario con l’anno di 12 mesi e 365 giorni.

Dalla leggenda alla storia:

la data dell’origine di Roma sarebbe stata scelta solo successivamente il 21 aprile e non a caso. Il 21 aprile era infatti il giorno delle feste Palilie nel quale i pastori celebravano l’inizio dell’anno con la purificazione delle greggi, Pales era infatti il dio dei pastori. 

L’anno 753 rende la fondazione di Roma coeva a quella di altre colonie greche o fenicie. L’edificazione sul Palatino di una fortificazione quadrata ad opera di Romolo è stata confermata dagli scavi. Che nell’VIII secolo alcuni colli della riva sinistra del Tevere erano effettivamente abitati da villaggi di pastori e agricoltori, è attestato dai fondi di capanne ritrovati dagli archeologi.

Probabile che sia i colli, come i re, furono più di sette, ma essendo un numero sacro e il quadrato una figura magica, assunsero un grande significato nella costruzione della leggenda. Infine il fondatore Romolo prese il nome da Roma e non viceversa e la leggenda dei fratelli rivali e gemelli corrisponde a miti già visti nella Grecia. 

La manifestazione, organizzata dall’Associazione culturale Gruppo Storico Romano, avrà luogo presso il Circo Massimo con inizio alle ore 09.00 del 20 aprile e terminerà alle ore 21.00 del 23 aprile 2023.